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L'agopuntura, zhēn jiǔ in cinese mandarino, che significa letteralmente “ago caldo”, è una tecnica terapeutica, che si prefigge di promuovere la salute ed il benessere, mediante l'inserimento di aghi in particolari punti del corpo, eseguita da personale appositamente preparato.


In Cina la pratica dell'agopuntura viene segnalata fin dal II millennio a.C.. La pratica si diffuse secoli fa in molte parti dell'Asia; attualmente è una componente della medicina tradizionale cinese ed alcune sue forme sono anche descritte nella letteratura della medicina tradizionale coreana, nella quale viene chiamata yakchim, e di quella giapponese dove la si conosce come Kyutoshin.


L’AGOPUNTURA, può accompagnarsi da altre tecniche definite “complementari”, a seconda della patologia da trattare, tra le quali: AURICOLOPUNTURA (agopuntura del padiglione auricolare), MOXIBUSTIONE (uso del calore), COPPETTAZIONE ed ELETTROAGOPUNTURA. La scelta delle tecniche adottate varierà in base al paziente quindi non tutte le tecniche suddette saranno necessariamente applicate.

In alcuni paesi (ma non in Italia) non ci sono requisiti legali riguardo all'istruzione degli operatori, e chiunque può autoproclamarsi agopunturista, rendendo difficile discernere l'effettivo valore delle licenze e dell'istruzione degli agopunturisti.


In Italia possono praticare l'agopuntura solo medici e veterinari laureati. Chi la pratica senza questo requisito commette un atto illegale, punibile penalmente (sentenza della Corte di Cassazione, 1982). Chiunque è stato formato all'estero in Medicina deve sostenere in Italia l'esame di stato per poterla esercitare: centri nei quali l'eventuale agopunturista cinese è "coperto" da un medico italiano o comunque abilitato, sono illegali.


GLI AGHI USATI SONO MONOUSO QUINDI NON VENGONO RIUTILIZZATI.

L'agopuntura è una tecnica poco invasiva, il gruppo di studio dei National Institutes of Health (istituzione medica statunitense per la ricerca medica) ha rilasciato la seguente dichiarazione riguardo i rischi associati all'agopuntura: "Effetti indesiderati dell'agopuntura sono estremamente ridotti e sicuramente minori dei trattamenti convenzionali".


Gli effetti collaterali: EFFETTI INDESIDERATI: ALL’INIZIO DEL TRATTAMENTO SI PUÒ AVERE UN TEMPORANEO PEGGIORAMENTO DELLA SINTOMATOLOGIA. TALORA SI PUÒ MANIFESTARE STANCHEZZA, ARROSSAMENTO CUTANEO, PICCOLI EMATOMI E VERTIGINI. TUTTI QUESTI SINTOMI SONO TRANSITORI.

Patologie in cui è indicata l’agopuntura  - I meccanismi d’azione:

Il trattamento mira al riequilibrio energetico del paziente, è una terapia fisiologica e globale che affronta le problematiche del paziente nella loro totalità. Di particolare efficacia nelle sindromi dolorose di origine muscolo - scheletrica e neuropatica. Il suo uso viene consigliato nel trattamento di molte patologie, ma è nella terapia del dolore, dove la scienza riesce a spiegare meglio gli effetti di questa antica metodica. E’ stata dimostrata la relazione tra produzione di endorfine (sostanze prodotte dal encefalo per contrastare il dolore) e agopuntura, cosi come il suo effetto locale nel bloccare le sensazione dolorose a livello metamerico attraverso il controllo a cancello. Recentemente, secondo una ricerca eseguita dal Neurobiologo Maiken Negergaard e dai suoi collaboratori presso l'University of Rochester Medical Center e pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience, l'agopuntura agisce anche favorendo il rilascio nei tessuti interessati di adenosina, una sostanza che entra in relazione con i segnali di dolore al cervello.


Si tratta di un atto eminentemente medico.


AGOPUNTURA MODERNA NEURORIFLESSA 
La novità dell’approccio si apre alle più moderne ipotesi sui collegamenti fra le evidenze somatiche (discopatie, protrusioni, ernie discali, processi degenerativi osteofitici, restringimento dei fori di coniugazione o intervertebrale) e le alterazioni dell’equilibrio psico-neuroendocrino-immunologico.
La tecnica incruenta della neuro-riflessoterapia comporta, in molti casi, l’assoluta sostituibilità all’intervento chirurgico. Essa comporta una notevole economia, soprattutto nei tempo e nei mezzi impiegati, essendo escluso il trattamento farmacologico, quasi sempre inutile e gastrolesivo, il ricovero e i rischi nella sua complessità di un intervento chirurgico. Inoltre evita l’ allontanamento del paziente dall’ambiente familiare e dalla vita sociale che potrebbe essere un sicuro fattore negativo per una migliore guarigione.
L’esperienza riflessoterapica ha portato a dover considerare e trattare anche le manifestazioni comportamentali del paziente con dolore “come se” attraverso tal espressione e atteggiamento, parlasse il suo pianeta psicoaffettivo, in relazione a particolari situazioni stressanti che hanno determinato l’evento patologico.
L’elemento a favore di questa tecnica di riflessoterapia è la relativa semplicità ed innocuità della applicazione che può essere eseguita comodamente in un ambulatorio medico attrezzato a norma.
Ovviamente la tecnica dev’essere eseguita da un medico specialista considerando una serie di elementi clinici e diagnostici da integrare alle proprie conoscenze, rifiutando un’approssimazione semplicistica.


La neuroriflessoterapia personalizzata deve essere eseguita da mani esperte per poter ottenere risultati clinici positivi riferiti alla natura della lesione in esame.
La reflessoterapia personalizzata deve essere un trattamento di prima scelta nel danno vertebro-discale anche per il fatto che questa tecnica non pregiudica minimamente un eventuale intervento successivo, mentre non si può altrettanto e tranquillamente affermare l’opposto.
Il punto o i punti dolorosi dove si deve intervenire con la neuro riflessoterapia., non sono evidenziati dalle radiografie della colonna, dalla TAC e/o dalla R.M.N. poiché quasi sempre esiste una patologia vertebro-discale multipla e/o una patologia di tipo mista come un aspetto scoliotico della colonna vertebrale, degenerazioni discali, crolli vertebrali inveterati, ernie discali multiple, stenosi del canale lombare, spondilolistesi etc. che, quindi, non sempre permettono di discernere la lesione che ha scatenato la sintomatologia dolorosa.
Pertanto, i Punti Dolenti non sembrano dipendere dalla presenza di lesioni dimostrabili neuro radiologicamente e questo potrebbe spiegare gli insuccessi di molti interventi chirurgici nelle patologie sopracitate.


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